Il ritorno alla vita e al turismo in città: come monitorare i flussi in una smart city

Nelle prime fasi della pandemia, quando i lockdown nelle varie parti del mondo hanno costretto le persone a trascorrere la maggior parte del loro tempo, se non tutto, all’interno delle proprie case, si è spesso parlato di un futuro “esodo di massa” dalle nostre città.
Con la diffusione dello smart working e del lavoro da remoto, si osservava come molte persone si fossero trasferite in aree più verdi del proprio Paese, rinunciando a piccoli appartamenti in favore di case più grandi, a volte con giardino, poste in un contesto rurale.

Gli ultimi dodici mesi, però, hanno fatto registrare una controtendenza. Con l’allentarsi delle restrizioni, molte persone sono tornando a vivere nei centri urbani, mostrando come il potere attrattivo delle città non sembrerebbe essere stato scalfito. In aggiunta, i dati relativi alle visite da parte di non residenti nelle città italiane confermano questo stato dei fatti anche in merito al turismo.

Le autorità cittadine incoraggiano il ripopolamento dei centri urbani

Con l’arrivo della prima stagione estiva post pandemia, infatti, le autorità cittadine saranno certamente felici di vedere i centri urbani ripopolarsi di residenti e di turisti stranieri.

Il reddito di una città si basa su un’economia fiorente, che a sua volta dipende da persone che utilizzano infrastrutture, trasporti, impianti sportivi, negozi, caffè e ristoranti.

Il turismo rappresenta una grandissima opportunità, ma deve essere gestito: per garantire da una parte la vivibilità della città ai propri cittadini e dall’altra per offrire la migliore esperienza possibile ai visitatori e ai turisti stranieri.

È notizia di qualche settimana fa, infatti, di due atti vandalici alla scalinata romana di Trinità dei Monti causati da turisti e costati più di 60mila euro di danni alla città.

La giusta combinazione di dati, sensori e piattaforme IoT può supportare le autorità cittadine nell’organizzare al meglio l’ospitalità e gli spostamenti dei visitatori in città, con la possibilità di rilevare in tempo reale eventuali situazioni di rischio e di intervenire tempestivamente, evitando che il turismo, anziché un asset positivo, diventi un centro di costo per l’amministrazione pubblica.

Edge computing e smart city

Le telecamere sono una tipologia di dispositivi a maggior consumo di banda. In un’epoca precedente, le telecamere inviavano feed video in modo continuativo, costringendo un operatore a guardare le riprese in tempo reale o a utilizzare archivi sempre più grandi per conservare le immagini per un utilizzo futuro.

Oggi, grazie all’elaborazione dei dati “on the edge”, a bordo del dispositivo, è possibile inviare immagini solo quando qualcosa sta effettivamente succedendo, grazie alla capacità di riconoscere un evento o un avvenimento specifico presente nell’area di ripresa.

Questo significa che anche in un centro storico che non può disporre di una connessione cablata si può utilizzare la rete mobile: in questo modo anche comuni più piccoli o città non dotate di infrastrutture all’avanguardia possono evolvere dal punto di vista della sicurezza.

Il progetto di Firenze con Snap4city

Nella città di Firenze, da circa 4 anni, i flussi turistici sono monitorati grazie al supporto di Snap4City, che fa parte del progetto Herit-Data e che rappresenta il fulcro attraverso cui il capoluogo toscano si sta trasformando in una smart city.

La piattaforma raccoglie dati sulla mobilità e l’ambiente, informazioni provenienti dai social media ed è in grado di tracciare i percorsi dei pedoni: quest’ultimo aspetto rappresenta una decisa evoluzione rispetto alle soluzioni adottate fino a oggi, che utilizzavano principalmente i dati provenienti dal Wi-fi cittadino per il conteggio delle persone.

Prima dell’adozione di Snap4City, infatti, per la città non era possibile capire come le persone si muovevano nelle principali piazze e cosa facevano quando vi stazionavano e per quanto tempo cittadini e turisti si fermavano ad ammirare i principiali monumenti. È grazie alla tecnologia Axis e all’adozione di telecamere termiche all’avanguardia che il comune di Firenze ha potuto beneficiare di questa innovativa soluzione, non compatibile con i dispositivi in uso precedentemente.

Il motivo della scelta delle telecamere termiche risiede nel fatto che la relativa tecnologia è in continua evoluzione sia in termini di risoluzione, sia per quanto riguarda la disponibilità di lenti più ampie: in questo modo poche telecamere possono essere sufficienti per riprendere aree molto vaste.

Il caso di Firenze rappresenta la prima occasione al mondo in cui le telecamere termiche sono state associate a una piattaforma IoT. Inoltre, il loro impiego permette anche di essere conformi al GDPR, dal momento che queste telecamere non raccolgono dati personali e permettono il conteggio delle persone e il tracciamento dei loro spostamenti in modo sicuro, senza che gli individui possano essere identificati o che vi siano problemi di scarsa illuminazione o difficile visibilità.

In Piazza della Signoria, ad esempio, saranno otto le telecamere che effettueranno questo monitoraggio, utilizzando il software Snap4City per il conteggio delle persone e inviando i dati al centro di controllo attraverso tecnologia 4G o 5G oppure le linee fisse. A differenza di altri dispositivi, infatti, quest’ultimi possono lavorare con una larghezza di banda minore grazie all’edge computing.

I dati raccolti saranno poi trasferiti al centro di controllo e organizzati automaticamente in dashboard di facile consultazione attraverso la piattaforma Snap4city, che aggrega i dati provenienti da tutte le fonti monitorate (social media compresi), per individuare trend e elementi importanti per la valutazione e la pianificazione delle attività urbane e della promozione e gestione turistica.

Se grazie al progetto Snap4City Firenze sarà maggiormente predisposta ad accogliere i visitatori, avvicinandosi sempre di più al raggiungimento della qualifica di smart city, è bene sottolineare che vi sono molte altre dimensioni in cui la tecnologia può intervenire per aiutare le città a diventare “intelligenti”: tra queste, vi sono sicuramente il sistema dei trasporti urbano e gli spazi pubblici come parcheggi, parchi e stazioni metropolitane.

Nei prossimi paragrafi vedremo come grazie a soluzioni all’avanguardia è possibile garantire sicurezza, sostenibilità e innovazione.

Trasporto sicuro e sostenibile

Il controllo degli spazi pubblici e dei flussi della folla è infatti solo una delle dimensioni in cui la tecnologia di sicurezza può supportare un’amministrazione pubblica.

Con il ritorno alla vita in città sono necessariamente aumentati anche i veicoli privati in movimento e questo rappresenta un problema in termini di traffico e inquinamento ambientale – un punto, quest’ultimo, che concorre anche a una maggior capacità di una città di reagire a eventi inaspettati come una pandemia.

Le autorità pubbliche puntano quindi a incentivare i cittadini – ma anche i turisti – a un maggior utilizzo dei trasporti pubblici, che rappresentano anche un’opportunità per supportare i più ampi obiettivi di sostenibilità di una città. Senza l’attuazione di adeguate misure di sicurezza, però, i mezzi pubblici possono far sentire le persone ancora più esposte e vulnerabili.

Le telecamere a bordo dei mezzi sono essenziali per proteggere i passeggeri e il personale da abusi, attacchi e comportamenti criminali come scippi e furti. Se da una parte la semplice presenza di una telecamera può fungere da deterrente per un malintenzionato, dall’altra, in caso di incidente, i conducenti possono avvisare gli operatori e i servizi di emergenza attraverso lo streaming in tempo reale attivato da un pulsante di allarme. Le tecnologie di rilevamento dei suoni, infine, possono essere utilizzate per creare avvisi automatici in risposta a suoni specifici, come urla o toni di voce aggressivi.

Telecamere e sensori esterni possono essere una valida risorsa per i conducenti, aiutandoli ad avere maggiore consapevolezza della situazione e permettendo all’azienda di trasporti di migliorare al contempo la qualità del servizio.
Ad esempio, ricevere un avviso quando ciclisti e pedoni si trovano in angoli ciechi o vicino a un veicolo, consentirebbe ai conducenti di avere maggiore consapevolezza della situazione e di evitare incidenti. In un’altra circostanza, installare telecamere capaci di segnalare ai conducenti la presenza di persone in attesa o in avvicinamento alle fermate permette di rispondere in modo più mirato alle esigenze degli utenti.

Un’altra tecnologia particolarmente interessante è la cosiddetta illuminazione intelligente. Installare un lampione connesso in corrispondenza delle fermate di bus e tram può evitare che i passeggeri attendano i mezzi al buio e può fungere anche da ulteriore deterrente per comportamenti criminali e antisociali. Anche in questo caso, le tecnologie di rilevamento delle aggressioni (attraverso sistemi di analisi video e audio installati a bordo della telecamera) possono segnalare agli operatori potenziali incidenti, verificabili attraverso l’accesso ai feed delle telecamere. L’aggiunta di un interfono di allarme presso le fermate potrebbe offrire poi un ulteriore livello di sicurezza, consentendo ai cittadini di chiamare direttamente i soccorsi, qualunque siano la causa e la necessità.

Spazi pubblici più sicuri

I vantaggi della tecnologia di sicurezza non si limitano solo all’ambito dei trasporti. Alcune di queste stesse tecnologie possono infatti essere impiegate per aumentare la sicurezza in molti altri ambienti di una città. Gli interfoni alle fermate dei mezzi pubblici potrebbero essere utilizzati anche per garantire la sicurezza pubblica e per rispondere in modo tempestivo agli incidenti. A tal proposito, gli smart pole sono delle nuove soluzioni che, oltre a permettere ai cittadini di chiedere aiuto, essendo dotati di telecamere di sorveglianza, illuminazione, sensori per il rilevamento dei rumori e altoparlanti, consentono anche agli operatori di verificare gli incidenti e di comunicare direttamente con le persone presenti sul posto.

Nei parcheggi, ad esempio, il rumore di vetri che si rompono può essere utilizzato come trigger per attivare automaticamente l’illuminazione, avvisando gli operatori dell’incidente in modo che possano verificare e fornire avvisi in tempo reale a coloro che si trovano sulla scena.

In generale, le aree ben illuminate trasmettono sicurezza ai cittadini, oltre a fungere da deterrente per l’attività criminale. Nei parchi, nelle metropolitane, nei percorsi scolastici, nelle strade secondarie e in molte altre situazioni, l’illuminazione intelligente può supportare gli obiettivi di sicurezza e sostenibilità di una città.

Ripopolare le città, ma in sicurezza

La pandemia ha avuto un notevole impatto sulla dinamicità delle grandi città di tutto il mondo ed è importante che quest’ultime tornino ad essere vive e vivibili e frequentate dai turisti. In questo contesto è però essenziale cogliere quest’opportunità dettata dal ripopolamento dei centri urbani per renderli sempre più sicuri.

Tutte le soluzioni indicate in questo articolo possono essere oggi utilizzate per la sicurezza delle persone, ma rappresentano una tecnologia che può facilmente essere adattata ai veicoli, alle biciclette, ai rischi come gli incendi. Possiamo connettere questi sensori con altri, ad esempio per monitorare la qualità dell’aria, sovrapponendoli a quelli dei visitatori per trarre informazioni utili per migliorare la loro experience.

Le autorità cittadine hanno la possibilità di innovare nell’uso delle tecnologie di sicurezza e protezione, accelerando di conseguenza il ripristino di tutti gli aspetti della vita urbana, professionale e sociale. In tal modo, renderanno le città più sicure e fruibili per le generazioni di abitanti e visitatori che verranno.

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