In che modo la tecnologia di sorveglianza può aiutare le città a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità?

La sostenibilità è una priorità per tutti. In ogni parte del mondo, infatti, ciascuno di noi ha una responsabilità e un ruolo da svolgere per rendere il futuro più verde e più vivibile.

Le città hanno un impatto sproporzionato sull’ambiente e sono chiamate a fare la propria parte nel raggiungimento degli Obiettivi di Sostenibilità delle Nazioni Unite. Da molto tempo, infatti, assistiamo a una crescente tendenza all’urbanizzazione, che rappresenta una sfida nel percorso verso la sostenibilità.

Si prevede che entro il 2050 il 68% della popolazione mondiale vivrà in una città e, sebbene esse coprano soltanto il 2% della superficie terrestre, consumano il 78% dell’energia mondiale e producono oltre il 60% delle emissioni di gas serra.

Le autorità cittadine si trovano così di fronte a esigenze normative e politiche, dovendo al contempo gestire le aspettative da parte delle organizzazioni e dei cittadini. In questo scenario, la pandemia ha influenzato il modo in cui le persone vogliono vivere e ciò che cercano nelle proprie città. La pulizia, le aree all’aperto e gli spazi verdi stanno stravolgendo l’urbanistica tradizionale.

Nonostante le sfide da affrontare siano molte e rilevanti, le autorità cittadine si stanno assumendo seriamente le loro responsabilità.

 

Gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: un quadro di riferimento per le città

Un quadro di riferimento importante per città di piccole e grandi dimensioni è stato fornito dagli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Siglati nel 2015 e progettati per essere raggiunti entro il 2030, i Sustainable Development Goals (SDGs) sono 17 Obiettivi globali, interconnessi tra loro, che fanno parte di un “progetto volto a creare un futuro migliore e più sostenibile per tutti”.

Gli SDGs riguardano diversi ambiti: dall’alleviamento della povertà all’industria sostenibile, dalla riduzione dell’inquinamento degli oceani alla produzione di energia pulita. In particolar modo, l’Obiettivo 11 si focalizza su come “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”, ma ci sono aspetti che riguardano molti altri Obiettivi che hanno rilevanza anche per i centri urbani.

Sulla volontà di adottare gli OSS da parte delle varie città del mondo non vi è alcun dubbio. Una recente ricerca condotta da ESI ThoughtLab, che ha coinvolto gli amministratori di 167 città in tutto il mondo, ha rilevato che quasi 8 città su 10 (il 78% degli intervistati) hanno completamente incorporato il quadro degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite nei loro piani urbanistici. I dati raccolti negli ultimi mesi, a questo proposito, hanno poi dimostrato che la recente pandemia ha reso più urgente la necessità di raggiungimento degli SDGs.

La stessa ricerca ha evidenziato come l’uso efficace della tecnologia e dei dati sia considerato fondamentale per raggiungere gli SDGs. La ricerca ha scoperto che le città che hanno fatto i migliori progressi verso gli OSS erano anche esperte nell’impiego di tecnologia, dati e partnership per raggiungere i loro obiettivi sociali, ambientali ed economici. Oggi le città investono principalmente in: cloud (87%), mobile (85%), IoT (81%), biometria (72%) e AI (66%) e queste sono quelle che definiamo smart cities.

Dunque il legame tra tecnologia, dati e sostenibilità è chiaro.

 

Dalla videosorveglianza alla raccolta di dati fruibili

La sostenibilità è sempre stata una priorità per Axis nella produzione delle proprie soluzioni e nella gestione della propria supply chain. Ma oggi vogliamo e dobbiamo anche supportare i nostri clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità. Così come la tecnologia di videosorveglianza è evoluta col tempo, oggi siamo in grado di far meglio rispetto al passato.

Ovviamente la videosorveglianza ha svolto per molti anni un ruolo centrale per garantire la vivibilità delle città e in particolare per mantenere i cittadini al sicuro. Una tecnologia di videosorveglianza sempre più sofisticata, in particolare per quanto riguarda l’analisi video e la capacità di collegare i dati provenienti da sensori di diverso tipo, comprese le telecamere, rappresenta oggi un valido contributo allo sviluppo delle città intelligenti, che si apprestano ad affrontare una serie di sfide e mirano a soddisfare gli SDGs.

Tre delle aree fondamentali su cui si concentrano le città e che riguardano direttamente una serie di SDGs vi sono l’ambiente, la mobilità e la sicurezza pubblica. E lungi dall’essere indipendenti l’uno dall’altro, questi fattori sono estremamente interconnessi. Ancora una volta, ciò ribadisce la fondamentale necessità di abbattere i silos consentendo la condivisione dei dati in tutta la città e, come affermato dal diciassettesimo Obiettivo, le partnership sono il principale fattore di successo per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

 

L’ambiente come misura di sostenibilità

Il monitoraggio dei fattori ambientali è essenziale per la sostenibilità delle smart cities e per garantire la salute e il benessere dei cittadini. Parte della forza degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile è il livello di dettaglio di ciascuno di essi.

Prendiamo ad esempio in considerazione il punto n.6 dell’undicesimo Goal, il quale stabilisce il seguente scopo: “Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, anche prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altro tipo”.

Il dettato delle Nazioni Unite approfondisce i requisiti con estremo dettaglio. Gli indicatori relativi a questo Obiettivo si riferiscono infatti alla percentuale di rifiuti urbani totali raccolti e gestiti in strutture controllate e ai livelli medi annui di p10 nell’aria delle città. È questo grado di valutazione, che si tradurrà nel raggiungimento degli obiettivi, che fa davvero la differenza: un impegno nel quale l’impiego della tecnologia è fondamentale.

La cattiva qualità dell’aria (e anche l’inquinamento acustico) può causare gravi problemi di salute nella popolazione. I sensori ambientali estremamente sensibili, come quelli che misurano la qualità dell’aria, combinati con dispositivi di videosorveglianza, forniscono alle autorità cittadine un avviso tempestivo dei problemi, una verifica visiva e la conseguente possibilità di intraprendere azioni corrette.

Successivamente, i dati rilevati possono essere analizzati e utilizzati per pianificare iniziative a lungo termine per ridurre l’impatto dell’inquinamento e del rumore, instaurando una comunicazione aperta e trasparente con i cittadini. La videosorveglianza può anche essere utile per dimostrare che i rifiuti vengono raccolti e gestiti in conformità con gli SDG, nonché per monitorare e scoraggiare lo scarico illegale (compreso lo smaltimento negli oceani, come previsto dall’Obiettivo 14.1), atti di vandalismo e persino l’abbandono dei rifiuti, tutti elementi che hanno un impatto negativo sull’ambiente urbano.

Gli SDGs sono, in parte, una reazione al danno ambientale che si è verificato negli ultimi secoli dell’era industriale, che ha provocato, a sua volta, il cambiamento climatico. Il nostro pianeta sta registrando sempre più frequentemente condizioni meteorologiche estreme, in grado di distruggere le infrastrutture urbane, interrompere la fornitura di servizi critici e causare danni ai cittadini. Anche in questo caso, gli SDGs si concentrano specificamente su questo aspetto nel punto n.5 dell’undicesimo Obiettivo: “Ridurre gli effetti negativi dei disastri naturali”, con indicatori relativi alla perdita di vite umane e ai danni alle infrastrutture critiche.

I sensori di monitoraggio ambientale e meteorologico danno alle autorità cittadine il tempo di prepararsi per affrontare il maltempo; la videosorveglianza può monitorare sia le condizioni meteorologiche che i movimenti degli abitanti di una città e la tecnologia connessa, come l’audio, può essere utilizzata per trasmettere avvisi e istruzioni in tempo reale e messaggi preregistrati per mantenere le persone al sicuro. Anche a seguito di calamità e disastri naturali, la videosorveglianza può essere di grande aiuto nelle operazioni di salvataggio e soccorso.

 

Mobilità e trasporti sostenibili

Anche permettere ai cittadini di potersi muovere liberamente e facilmente è una parte fondamentale della vivibilità di una città, come sottolineato dal punto n.2 dell’undicesimo Obiettivo degli SDGs, che parla di “Sistemi di trasporto pubblico accessibili e sostenibili”.
È fondamentale che il trasporto urbano abbia il minor impatto negativo possibile sull’ambiente e che sia direttamente correlato ai temi della qualità dell’aria e all’inquinamento acustico.

La videosorveglianza contribuisce a garantire la sicurezza dei cittadini e del personale sui mezzi pubblici, ma può contribuire anche a monitorare il traffico stradale, modificando i percorsi agli operatori in caso di incidenti che possono causare un rapido aumento del traffico, e quindi dell’inquinamento. Nell’ambito del terzo Obiettivo, “Buona salute e benessere”, un aspetto specifico riguarda la riduzione degli incidenti stradali e dei decessi. Ancora una volta, la videosorveglianza che utilizza l’analisi degli incidenti stradali giova enormemente alla gestione efficace e sicura del traffico urbano, pubblico o privato.

Sempre più spesso, i dati provenienti da sensori ambientali e telecamere di videosorveglianza vengono utilizzati come strumento proattivo nella pianificazione e nella gestione delle infrastrutture di trasporto, per ridurne l’impatto ambientale. I dati ricavati dalla videosorveglianza possono essere utilizzati anche per agevolare la mobilità dei cittadini, ad esempio indirizzando i conducenti in modo rapido ed efficiente ai parcheggi disponibili o alle stazioni di ricarica dei veicoli elettrici.

Pubblica sicurezza nelle città

“Far sentire le persone al sicuro” è un obiettivo valido per ogni città, ed è in parte rappresentato dall’Obiettivo 11.7 degli SDGs che ambisce, entro il 2030, a “fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili”. Questo è anche uno dei compiti fondamentali che la videosorveglianza svolge in tutta la città.

L’elevata densità di popolazione all’interno dei centri urbani li rende luoghi in grado di attrarre attività criminali, dove incidenti ed emergenze possono diventare rapidamente un serio rischio per un gran numero di persone. Il sedicesimo Obiettivo, “Pace, giustizia e istituzioni forti”, copre nel dettaglio una serie di aree rilevanti, con obiettivi specifici incentrati sulla riduzione della violenza e sulla lotta alla criminalità organizzata.

Sebbene questi siano considerati ambiti più “tradizionali” in cui viene utilizzata la videosorveglianza, i progressi della tecnologia dimostrano che il suo contributo è sempre più intelligente e accurato. Il suo impiego, infatti, consente oggi una maggiore proattività e non viene più utilizzata soltanto per le indagini post-incidente.

Anziché affidarsi esclusivamente al monitoraggio manuale, l’analisi video sempre più intelligente può monitorare più flussi video, individuando anomalie, modelli inusuali, oggetti specifici o comportamenti sospetti, e attirare rapidamente l’attenzione dell’operatore sulla scena grazie a software di analisi e segnalazioni automatizzate. L’intervento può quindi essere gestito tramite i servizi di emergenza o tramite altoparlanti audio sul posto, avvertendo i criminali che sono osservati oppure offrendo assistenza, avvertimenti e indicazioni alle persone presenti sulla scena.

Una risposta così repentina può fermare un crimine prima che venga commesso, prevenire l’escalation di un incidente, favorire l’evacuazione di un’area specifica o fornire assistenza diretta prima che arrivino i servizi di pronto intervento.

La prevenzione di reati specifici supporta direttamente anche altri SDGs. Ad esempio, l’Obiettivo 3.5 è incentrato sul rafforzamento della prevenzione dell’abuso di droga e altre sostanze, il quale può ovviamente essere supportato, a sua volta, dalla prevenzione dello spaccio a opera della criminalità organizzata.

Tuttavia, gli SDGs vanno oltre la prevenzione della criminalità e, in tal senso, la videosorveglianza ha ulteriori opportunità di svolgere un ruolo centrale. Sempre all’interno dell’Obiettivo 16 – che parla di “istituzioni forti”, il punto numero 3 riguarda la promozione dello stato di diritto e la garanzia di un pari accesso alla giustizia per tutti. Garantire l’autenticità e consentire l’uso delle prove della videosorveglianza e delle telecamere indossabili è fondamentale per un sistema giudiziario giusto ed equo.

 

Esplorare continuamente le opportunità per supportare la sostenibilità

Mentre gli esempi riportati in questo articolo rappresentano solo alcuni casi in cui la videosorveglianza e l’utilizzo di altri sensori possono supportare direttamente il raggiungimento degli SDGs, insieme alla recente ricerca intrapresa da ESI ThoughtLab (i cui risultati completi possono essere consultati in questo ebook) è chiaro che tecnologia e dati sono fondamentali per il successo. Se l’ultimo decennio ci ha insegnato qualcosa, è che il ritmo del progresso tecnologico è straordinario.

In effetti, non si tratta soltanto di considerare come la videosorveglianza, le analitiche e le altre tecnologie di rete possono essere di supporto per il raggiungimento degli SDGs nelle città. Le innovazioni in queste tecnologie – specificamente legate al consumo di energia, risorse e materiali – implicano che la selezione dei prodotti giusti può anche contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, come indicato dal numero 7 sul consumo di energia e dal numero 9, che riguarda i temi dell’industria sostenibile, dell’innovazione e della costruzione di infrastrutture resilienti.

Quasi tutte le decisioni prese da un’autorità cittadina dovrebbero essere viste attraverso la lente del loro contributo verso (o contro) gli SDGs. La combinazione dell’impegno delle autorità cittadine e delle innovazioni tecnologiche, anche di Axis e dei suoi partner, ci dà motivo di essere ottimisti.

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in lingua inglese sul blog globale Secure Insights.