Dal concetto di impianto a quello di servizio: evoluzione in corso!

Negli ultimi anni alcuni settori hanno visto un progressivo spostamento dalla vendita di un sistema basato sull’hardware all’offerta di servizi: prima è stata la volta delle telecomunicazioni, poi di altri settori come quello dell’intrattenimento. Da qualche tempo stiamo osservando questo trend anche nel mondo della sicurezza dove sempre più aziende si stanno strutturando per rispondere al meglio a questa necessità.

Questa piccola rivoluzione è il segnale di come ci si stia rendendo conto di quali potenzialità abbia questo settore e di come, per una grandissima platea di clienti, la possibilità di avvalersi di un’offerta erogata a canone (composta dunque da hardware e servizi) sia più conveniente rispetto all’acquisto degli impianti e all’assunzione di personale specializzato.

Sappiamo infatti che alcuni operatori hanno già ampliato la propria offerta, proponendo servizi integrati di sicurezza fisica e logica, in particolare per clienti di media dimensione che non hanno le risorse interne per affrontare questo annoso problema.

In quest’ottica la scelta dei prodotti non può essere superficiale: il livello tecnologico, l’affidabilità del produttore, la manutenzione e disponibilità di aggiornamenti risultano fondamentali per il buon funzionamento e la protezione del sistema stesso.

Appare così evidente come anche l’innovazione tecnologica avrà un ruolo centrale nello sviluppo di questo settore e potrà prendere due evoluzioni, interessanti e legate fra loro:

  • Da un lato il minor utilizzo di componenti hardware, quindi minore rischio di guasti, maggior semplicità di installazione e soprattutto una verifica istantanea dell’allarme che permetta una reazione immediata e appropriata alla gravità dell’accaduto.
  • Dall’altro lato potrebbe favorire l’incremento dell’offerta di servizi erogabili, possibile solo attraverso una piattaforma aperta e scalabile che lavori in regime di interoperabilità dei sistemi

Sarà poi sempre più importante la control room, come cuore pulsante per la gestione attiva di servizi diversi, non solo legati alla sicurezza ma a più ampio spettro. Per fare qualche esempio il controllo degli accessi, il portierato virtuale, l’erogazione di audio e il miglioramento di business intelligence e customer experience, o ancora l’efficientamento dei carichi energetici.

L’operatore quindi si trova ora di fronte ad un bivio che potrà influenzare in maniera decisiva il proprio futuro: cercare il modo per fornire il medesimo servizio ad un prezzo ancora più concorrenziale, o aumentare il perimetro dell’offerta grazie all’utilizzo di tecnologie più avanzate in grado di rendere il suo lavoro efficiente e scalabile.

A questo proposito appare emblematico l’esempio legato all’utilizzo delle tecnologie più moderne legate all’antintrusione: qualche anno fa gli operatori hanno iniziato ad utilizzare la tecnologia termica per il controllo perimetrale, capace di garantire ottimi risultati in termini di percentuale di allarmi correttamente rilevati e che, soprattutto, legava l’allarme ad un’immagine termica rendendo la verifica sostanzialmente istantanea. Questo ha permesso di minimizzare i falsi allarmi, le uscite a vuoto delle pattuglie e di reagire correttamente alla minaccia.

In un primo tempo, le telecamere termiche mandavano le immagini al server dove risiedeva l’algoritmo di analisi. Il passo successivo è stato svincolare le telecamere dal server facendo elaborare l’immagine direttamente a bordo delle stesse, riducendo così la banda necessaria per trasferire le informazioni alla control room e rendendo il sistema scalabile ed efficiente.

Oggi a quel nucleo si sono aggiunte diverse altre funzioni:

  • L’audio IP, con cui l’operatore può interagire dalla control room o che può attivarsi automaticamente su evento;
  • Le telecamere brandeggiabili in grado di “agganciare” l’intruso e seguirlo automaticamente;
  • La tecnologia radar in rete;
  • La lettura targhe collegata al controllo degli accessi;
  • La citofonia via IP remotizzabile in control room.

Tutti gli apparati sono in grado di dialogare fra loro e con la centrale allarmi creando un sistema di servizi diversi ma tutti interconnessi.

Poter riuscire a organizzare un sistema in grado di garantire servizi evoluti e sicuri può significare una crescita esponenziale dei profitti e dei margini per gli erogatori di servizi.

Questo concetto renderà fruibili ad una platea davvero molto vasta alcuni servizi che ad oggi sono propri solo del segmento enterprise del mercato.

Raggiungere questo obiettivo non è però un processo banale e presuppone si mettano in campo tecnologie e conoscenze che devono essere solide e maturate negli anni. La sfida che gli operatori hanno di fronte potrebbe essere comprensibilmente vissuta come un salto nel buio se non affrontata nel modo corretto. Le problematiche tecnologiche da affrontare sono molteplici e devono essere considerate molto seriamente.

Un Vendor dovrà quindi avere la capacità di confrontarsi con le sfide che queste innovazioni comportano, dalla semplicità di installazione a quella di configurazione, dalla sicurezza dei dati gestiti alla capacità di creare un linguaggio comune per tutti i sistemi, al fine di garantire interazione di mondi contigui come safety, marketing, o gestione delle operation aziendali.
In questa prospettiva, l’hardware è un mezzo, e non l’oggetto della vendita: condividere costi infrastrutturali e frazionarli, tanto da poterli rendere accessibili anche a piccole realtà, permetterà all’operatore di allargare la base della propria clientela e dei servizi ad essa offerti.

 

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