Smartphone come chiavi per il controllo accessi: un trend in crescita

Una proposta sull’ottimizzazione della sicurezza e dei processi aziendali attraverso l’utilizzo di dispositivi che tutti portiamo con noi quotidianamente. 

 

 

Oggi, i dispositivi mobile sono ovunque.

Ce lo dicono i numeri: si stima che gli utilizzatori di telefoni cellulari raggiungeranno nel corso del 2018 il totale di 4.7 miliardi, una cifra che mostra come più del 60% della popolazione mondiale disponga di uno smartphone. Inoltre, due persone su tre utilizzano i device mobili per svolgere un numero crescente di attività che, negli scorsi anni, venivano effettuate attraverso altri strumenti.

C’è una applicazione di questa tecnologia che sta mostrando una crescita costante: la possibilità per i lavoratori dotati di smartphone di utilizzare i propri telefoni come chiavi per ottenere l’accesso a edifici, stanze e aree protette.

Secondo un rapporto di Gartner dal titolo “Previsioni 2017: Identità e Gestione degli accessi”, circa il 20 percento delle organizzazioni si aspettano di adattare l’uso degli smartphone come alternativa alle tradizionali chiavi di accesso fisico entro il 2020. Nel 2016 questa aspettativa riguardava solo il 5% delle aziende.

Una delle ragioni per attendersi questa crescita nell’uso dei telefoni cellulari come chiavi del il controllo digitale degli accessi dipende dal fatto che la tecnologia mobile è ormai largamente utilizzata per l’identificazione, l’autenticazione, l’autorizzazione e la responsabilità nei sistemi informatici computerizzati. Un’altra motivazione nasce dal fatto che l’utilizzo di device mobili per questo tipo di funzione è perfettamente coerente con le preferenze attuali dei lavoratori (il cosiddetto principio del mobile-first).

L’utilizzo degli smartphone come chiavi d’accesso non permette unicamente una pratica user-experience per gli utenti di questo tipo di servizio, ma aiuterebbe anche a migliorare l’efficienza operativa e la soddisfazione dei lavoratori, semplificando le procedure.

Una soluzione che permetterebbe inoltre significativi risparmi e che offrirebbe alle imprese nuove e più semplici modalità di gestione delle credenziali di identificazione, eliminando numerose attività manuali come la creazione, la stampa, la distribuzione e l’assegnazione di contrassegni fisici come badge e carte magnetiche.

Ulteriori dimostrazioni delle opportunità aperte dalla possibilità di utilizzare i device mobili come strumenti di controllo degli accessi.

 

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