Bilanciare il valore e il costo totale di proprietà nella sorveglianza cittadina

Dal momento che i dati stanno diventando sempre più preziosi e importanti per le città che vogliono realizzare la propria visione di smart city, le autorità stanno investendo in tecnologie per creare, raccogliere e analizzare i dati. Telecamere di sorveglianza e dispositivi connessi –il cosiddetto “Internet of Things” (IoT) – rientrano tra le soluzioni più importanti.

Ogni tecnologia utilizzata in una città ha un prezzo, inclusi l’investimento iniziale per l’acquisto dell’hardware e i costi per la gestione e la manutenzione della soluzione lungo tutto il suo ciclo di vita. Uno studio del 2017 sul costo totale di proprietà di un progetto che ha utilizzato 1.500 telecamere di sorveglianza per oltre 10 anni, ha mostrato come il 34% del costo totale era rappresentato dall’investimento iniziale nell’hardware e nel software; il rimanente 66% riguardava la loro installazione, la manutenzione e il funzionamento.

I costi sono calcolati in base al valore aggiunto dalla soluzione, che include efficienza operativa, risparmi su tecnologie affini (ad esempio, tecnologie di stoccaggio e di larghezza di banda) e un uso più efficace delle risorse della città. L’analisi dati di ultima generazione e il deep learning hanno rappresentato la svolta, in quanto l’analisi dati delle telecamere situate in città possono raccogliere “solo” i dati che servono realmente, risparmiando sia la larghezza di banda che la potenza del server.

Tuttavia, il valore aggiunto di un sistema può essere difficile da calcolare e quando le città cercano costantemente di espanderlo sono tentate a scegliere sin dall’inizio una tecnologia meno costosa. Ma questo può comunque risultare un falso vantaggio economico nel lungo periodo.

Perché il Total Cost of Ownership (TCO) può restituire una visione incompleta

I modelli di Total cost of ownership (TCO) sono utili per esaminare il costo di un sistema di sorveglianza lungo tutto il suo ciclo di vita, anziché calcolare soltanto l’investimento iniziale legato all’hardware. Un modello di TCO può aiutare a registrare tutte le spese visibili associate alla soluzione. L’amministrazione del sistema, i costi di licenza del software, la manutenzione delle telecamere e del sistema IT, e il consumo di energia è relativamente semplice da quantificare, soprattutto se il fornitore offre un pacchetto di servizi a costo fisso.

I modelli TCO sono meno performanti nell’evidenziare i potenziali costi nascosti che una soluzione di sorveglianza potrebbe comportare. L’inattività del sistema è un buon esempio. Date le implicazioni molto diverse da utente a utente – e, di conseguenza, da caso a caso – le conseguenze finanziarie dell’inattività del sistema possono essere serie e rilevanti, ma raramente sono incluse nei dati del TCO.

Qualità: la base per l’affidabilità, la solidità e la resilienza

In una città, l’inattività del sistema – per qualsiasi motivo – può avere implicazioni dirette e indirette sui costi. Investire nella qualità dei dispositivi ha dunque dei vantaggi diretti. Malfunzionamenti e guasti possono derivare da molti fattori, tra cui l’incapacità di resistere a condizioni meteo estreme o a polvere, circostanze comuni in un contesto urbano.

L’elevato numero di telecamere incluse nelle soluzioni di sorveglianza di una città, che può arrivare a centinaia se non a migliaia di unità, segnala che il bisogno costante di manutenzione o di sostituzione può anche avere conseguenze sul buon funzionamento di una città. In molti casi le telecamere sono posizionate in punti in cui le attività di manutenzione e sostituzione comporterebbero disagi a infrastrutture, strade, piste ciclabili e marciapiedi.

Una soluzione di sorveglianza che non prevede un sistema di monitoraggio e di gestione del funzionamento a distanza può comportare per un’organizzazione il sacrificio di diverse ore lavorative per effettuare fisicamente la manutenzione dei dispositivi. Anche una telecamera difettosa può comportare dei costi, oltre a richiedere che il team di sicurezza si mobiliti a causa dell’impossibilità di verificare visivamente una situazione. In casi ancora più gravi, i difetti di un sistema che, ad esempio, ritardano una risposta tempestiva da parte dei servizi di pronto intervento possono portare a un rapido aumento dei costi.

Un’ulteriore e fondamentale aspetto che può influire sulla qualità della sorveglianza e del sistema IoT e che risulta difficile inserire nei modelli di TCO è quello della sicurezza informatica. L’investimento in soluzioni che si dimostrano “progettate per essere sicure” e concepite, dal punto di vista del fornitore, per aggiornare regolarmente il firmware a fronte di nuove vulnerabilità, è essenziale. Il numero di attacchi informatici alle infrastrutture delle smart city sta aumentando e può avere delle conseguenze serie su aree critiche e sui servizi di una città, – come ad esempio i servizi di emergenza e di ordine pubblico – con un enorme impatto sia sui costi che sulla sicurezza dei cittadini.

Sicurezza per il futuro attraverso la flessibilità

Siamo tutti consapevoli della velocità con cui cambiano le tecnologie, e di quanto rapidamente i dispositivi possano diventare obsoleti. Con investimenti significativi in progetti di sorveglianza per le smart city, la sicurezza per il futuro dei sistemi è cruciale. Soluzioni basate su standard aperti portano un livello di flessibilità che seguirà l’evoluzione e le richieste della smart city, un aspetto molto importante in un mondo incerto.

Notiamo una forte tendenza a “fare di più con meno”, in cui anche le telecamere di videosorveglianza stanno diventano sempre più potenti e multifunzionali. I dispositivi che potrebbero essere stati installati inizialmente per la sicurezza, con analitiche appropriate, possono essere anche utilizzati per raccogliere dati per il piano urbanistico, il monitoraggio ambientale, la gestione dei parcheggi e molte altre applicazioni. Di fatto, una telecamera potrebbe raccogliere i dati condivisi e utilizzati dalle diverse autorità coinvolte nella gestione delle infrastrutture e dei servizi di una città.

Anche se una smart city potrebbe non avere necessità di utilizzare immediatamente tutte le funzioni di un dispositivo nel momento in cui viene fatto l’investimento iniziale, nel corso del tempo è possibile che si presenti la necessità di aggiungere nuovi dispositivi e nuove funzioni. È quindi necessaria estrema flessibilità. Con una migliore potenza di calcolo delle telecamere di sorveglianza – e con essa il potenziale per un’analisi dati più avanzata – investire oggi nella qualità, favorirà in futuro anche l’uso di nuove e avanzate applicazioni di analisi.

Bilanciare il costo e il valore nella videosorveglianza

In ultima analisi, il costo totale di un sistema di sorveglianza ha bisogno di essere bilanciato rispetto al valore previsto che il sistema offrirà alla smart city. Ciò richiede, però, una chiara definizione del valore che la città vorrebbe vedere generato dal sistema (e come verrà misurato).

Il valore può essere diretto – per esempio, la riduzione degli atti vandalici o delle rapine – oppure anche indiretto, come la riduzione dei costi di manutenzione e del consumo di energia. Ogni città poi si concentrerà sulla sostenibilità: in parole povere, le telecamere di sorveglianza che hanno bisogno di essere sostituite meno frequentemente avranno un vantaggio ambientale diretto. Inoltre, se guardiamo attentamente a come i produttori riducono la quantità di plastica che usano e a come gestiscono l’intero ciclo di vita del prodotto, è fondamentale assicurarsi che il settore ricicli più materiale possibile. Un terzo aspetto riguarda come i video e l’IoT possano essere impiegati per aiutare le città a fornire informazioni sui progressi rispetto ai propri obiettivi di sostenibilità.

Inoltre, è possibile creare nuove aree di valore, ad esempio per quanto riguarda l’ottimizzazione e la gestione del traffico e il monitoraggio ambientale, che hanno poi effetti positivi sulla vivibilità e sulla reputazione della città e sulla qualità di vita dei cittadini.

Anche se impegnate nell’uso della tecnologia e dei dati, quando sfruttano il massimo di risorse e budget limitati, le autorità delle smart city si possono focalizzare sui costi in modo molto specifico (e spesso, in modo eccessivo, sull’investimento iniziale). È essenziale non solo guardare ai costi – sia trasparenti che nascosti – di un sistema nel corso della sua esistenza, ma anche bilanciare questi ultimi rispetto al valore espresso. Un investimento nella qualità non è quasi mai un errore.

Per saperne di più su come Axis può contribuire al tuo modello di TCO, consulta lo Smart City Magazine 2021.

Smart City Magazine 2021