Crimine al dettaglio: combattere il rischio crescente con le telecamere IP

Una delle principali sfide per il settore del Retail e per i negozianti oggi è quello di prevenire i crimini nel proprio punto vendita e di gestire le loro conseguenze. L’impatto dei gruppi criminali organizzati europei sul Retail è enorme e sembra essere in crescita.

La situazione italiana per quanto riguarda il costo della criminalità è piuttosto complessa. Secondo il rapporto Crime&Tech dell’Osservatorio Transcrime dell’Università Cattolica di Milano, con dati riferiti al 2017, la perdita per differenze inventariali ammonta a 2,3 milioni di euro, pari all’1,1% del fatturato complessivo della industry, a fronte di investimenti per la sicurezza pari a 0,5% del fatturato. Tra i settori più colpiti abbigliamento, fast fashion, GDO, Calzature e accessori, Fai da Te e Lusso.

A peggiorare il quadro, il fatto che le risorse di polizia hanno capacità di risposta limitate che conducono ad un tempo di risposta al crimine ancora più lungo, talvolta persino diversi giorni dopo. Una situazione che mette a rischio anche dipendenti e clienti, che potrebbero sentirsi più vulnerabili.

Ecco perché riteniamo che gli investimenti non siano più sufficienti: serve una maggiore collaborazione con gli enti preposti all’investigazione e le forze di polizia. Ma per ottenere il massimo da queste collaborazioni, è essenziale disporre di un sistema di sorveglianza di buona qualità, costituito da un network video e da telecamere IP che permettano l’identificazione dei malintenzionati e di fornire le prove che garantiranno la loro effettiva incriminazione.

 

In che modo la sicurezza fisica può aiutare i Retailer?

Un security manager di un negozio non ha vita facile. Può utilizzare la migliore tecnologia e le telecamere più efficienti al mondo, dotate di risoluzione altissima, ma se non dispone di strumenti per analizzare le immagini e di un sistema di segnalazione adeguato, il suo destino è quello di continuare ad osservare monitor e materiale video fino a che non succede qualcosa.

Avere un equipaggiamento di sicurezza d’alta qualità, gestito attraverso procedure per trattare in sicurezza gli incidenti e associato alla capacità di mostrare prove concrete di quanto avvenuto alla polizia, è senz’altro un elemento deterrente nel ridurre i crimini nei punti vendita.

La polizia raccomanda che le telecamere inquadrino l’ingresso, l’uscita e le aree dove sono tenuti gli articoli di maggior valore. Idealmente un monitor in grado di riprodurre le riprese dovrebbe essere visibile nell’ambiente principale con adeguate segnalazioni sul fatto che la videosorveglianza è in corso. Questo perché le persone commettono crimini perché pensano di poterla fare franca: i loro obiettivi prediletti sono i negozi con poca sorveglianza visibile.

Va da sé che l’integrazione di una serie di sistemi di analisi e di software sulle telecamere può renderle ancora più efficienti nell’individuazione di attività sospette e nella gestione di fattori di rischio (materiale rimasto sulle vie di fuga, particolari assembramenti di clienti) e può facilitare il lavoro dei security manager, aiutandolo a prendere le decisioni, discriminare falsi allarmi da minacce reali e scegliere il momento giusto per agire.

Le telecamere Axis contribuiscono ad un ambiente di lavoro più sicuro e in diversi punti vendita hanno già aiutato molte volte la polizia a identificare i sospetti. Commessi e manager che lavorano negli store dove l’intervento di polizia è stato efficace hanno evidenziato la riduzione degli incidenti nel periodo successivo e percepito un ambiente di lavoro più sicuro.

Alcuni clienti, parlando delle nostre telecamere, non hanno fatto mistero del fatto che la videosorveglianza effettuata con le telecamere di rete di Axis ha aumentato la sensazione di sicurezza per tutti, dai lavoratori agli utenti, fino al management che ha potuto apprezzare che gli impiegati ora sann reagire meglio ai furti e a comportamenti molesti da parte dei visitatori degli store.

 

I dati guidano le decisioni

Una soluzione di videosorveglianza di rete d’alta qualità gioca un ruolo centrale nella loss prevention dei negozi, sia per quanto riguarda i furti che le riduzioni d’inventario – entrambe grandi preoccupazioni per i proprietari. La sorveglianza, che un tempo era materia per libri di spionaggio è ora diventata una necessità comune, anche su budget piuttosto ridotti.

A ciò va aggiunto che le nuove soluzioni possono essere dotate di software di analisi video e audio capaci di migliorare ulteriormente le loro performance, rendendole strumenti adatti a svolgere un numero sempre più ampio di attività: la gestione degli accessi e degli spostamenti in negozio, la diffusione della musica più adatta ai clienti presenti, la segnalazione ai commessi e ai dipendenti di situazioni potenzialmente critiche o dell’esaurimento di un prodotto, l’individuazione di eventuali rischi per la sicurezza e così via.

Negli ultimi mesi sentiamo sempre più di frequente notizie sul fatto che i dati saranno la base di ogni strategia di business futura. Aggiungiamo: non solo per quanto riguarda il marketing e l’advertisement ma anche per quanto riguarda la loss prevention e la store optimization.

Un tema che vale la pena di sottolineare è che, quando si parla di soluzioni per la prevenzione delle perdite e l’ottimizzazione dei punti vendita, si finisce sempre bene o male a parlare di intelligenza artificiale. Il fatto è che al giorno d’oggi la maggior parte delle aziende, nel settore Retail ma non solo, non dispone ancora delle competenze per gestire la complessità tecnica che questa tecnologia richiede.

Per questo, mi sono trovato spesso a ribadire – come al recente Security for Retail 2019 di Milano – che prima di lanciarsi in questioni complesse come l’intelligenza artificiale e il machine learning è necessario capire a cosa queste tecnologie ci serviranno, quali funzioni dovranno adempiere e quali risultati intendiamo raggiungere. Se non lo abbiamo chiaro, è molto probabile che l’introduzione di soluzioni complesse come l’IA ci complicherebbe ulteriormente la situazione.

Ciò non toglie che è possibile cominciare ad adottare soluzioni audio e video che permettano di raccogliere dati, sulla base dei quali i responsabili di negozio e i security manager potranno cominciare ad ottimizzare il proprio lavoro secondo gli obiettivi che si pongono per il proprio punto vendita. Queste nuove soluzioni hanno contribuito a rendere la videosorveglianza un fattore chiave nella lotta contro il crimine, anziché un elemento passivo all’interno del panorama della sicurezza. Dispositivi che offrono ai retailer funzioni utili per migliorare l’organizzazione interna e la sicurezza di clienti e dipendenti e, di conseguenza, l’efficienza dell’interno negozio.

 

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