Un porto sicuro: proteggere e mantenere efficienti i porti commerciali

La protezione delle infrastrutture critiche rappresenta una delle principali sfide delle videosorveglianza contemporanea. Vediamo le principali applicazioni su un ambito di particolare momento: i porti.

 

48.645.462 passeggeri e più di mezzo miliardo di tonnellate di merci sono transitati per i porti italiani nel corso del 2017.

Significativo, oltre ai volumi, anche il numero di porti capaci di superare i 15 milioni di tonnellate annue (ben sedici) e i 10 milioni di teu (la misura standard di volume di un container che corrisponde a circa 40 metri cubi totali).

È chiaro come porti e terminal portuali, in un’ottica strategica, assumano un’importanza di primo piano, a maggior ragione in un Paese circondato dal mare come l’Italia: una situazione che espone questi spazi a diverse minacce dal punto di vista della sicurezza e da quello del mantenimento della loro operatività – si tratta a tutti gli effetti di vere e proprie infrastrutture critiche.

 

Di quali strumenti ci possiamo avvalere per gestire i rischi e rendere più efficienti le attività svolte?

Le infrastrutture critiche pongono al settore della sicurezza tre principali sfide: proteggere la struttura, mantenere l’efficienza dei processi che vi si svolgono e garantire la sicurezza delle persone che vi lavorano.

Grazie alla tecnologia AXIS questi obiettivi possono essere perseguiti mediante un’unica soluzione che, attraverso l’utilizzo di dispositivi integrati tra loro, risulta capace di analizzare il contesto, raccogliere dati utili per valutare quanto sta succedendo e attivare possibili contromisure di sicurezza, gestione e manutenzione.

La protezione perimetrale è il primo anello di difesa di un’infrastruttura. Tradizionalmente, due sono i metodi utilizzati, se non congiuntamente spesso l’uno in alternativa all’altro:

  • I sistemi di videosorveglianza
  • I sistemi di antintrusione basati su sensori di presenza e movimento

In realtà trovo che oggi una valida alternativa possa essere un’altra: l’utilizzo congiunto di telecamere ottiche e termiche con video analisi intelligente a bordo, che possono rappresentare l’anello di congiunzione tra videosorveglianza e antintrusione.
L’utilizzo di un sistema di difesa perimetrale con telecamere ottiche e termiche, coadiuvate da soluzioni di deterrenza audio,  permette inoltre agli operatori di una control room di visualizzare ciò che accade in un’area e, in caso di intrusione vera o presunta, impartire ordini o richieste a visitatori e persone non autorizzate. Contemporaneamente, gli allarmi generati dalla video analisi, possono essere inviati direttamente alle centrali antintrusione.

 

Le aree interne: aree vaste con necessità di dettagli precisi

Il secondo anello di difesa è il monitoraggio delle aree interne al sito: in aree così vaste la sfida è quella avere in contemporanea una visione di insieme e di dettaglio.

A questo fine, suggerisco di utilizzare telecamere multisensore di contesto e delle PTZ di dettaglio: le prime, offrendo inquadrature panoramiche senza interruzioni con dettagli straordinari e minima distorsione, permettono di avere una visione di insieme e di monitorare la dinamica degli eventi; le seconde, rendono possibile l’inquadratura di specifici dettagli ad alta risoluzione anche in condizioni di luce molto scarsa o nulla.

Di particolare importanza risulta anche essere l’utilizzo di apparati radar intelligenti che, attraverso specifiche funzionalità sono in grado di coprire aree molto vaste monitorando le attività anche laddove la visione delle telecamere possa risultare poco efficace. L’integrazione con le PTZ, automatizzandone spostamenti ed inquadrature, diventa un valido supporto all’efficienza del sistema e degli operatori di sicurezza.

 

Efficiente gestione degli accessi

Un ulteriore ambito particolarmente interessante per quanto riguarda i porti e terminal portuali, è poi quello del controllo degli accessi, relativo ad autisti, visitatori ed utenti dell’infrastruttura. Attraverso le soluzioni AXIS, oltre ai tradizionali sistemi di autenticazione – quali lettori di badge, biometrici e tastierini numerici – possiamo offrire ulteriori modalità di riconoscimento attraverso la lettura targhe a bordo camera, QR-Code e riconoscimento facciale. Attraverso la tecnologia ACAP, è inoltre possibile subordinare gli accessi alla presenza o meno di dispositivi di protezione individuale (DPI).

 

Controllo merci pericolose: safety del personale e security del sito

Oltre a proteggere il perimetro, l’utilizzo di sensori intelligenti si rivela utile anche per scopi di safety & security: con il fine di prevenire incidenti e danni a merci ed infrastrutture, una telecamera termografica è in grado di generare un allarme qualora un’area o un determinato oggetto subisse la modifica della propria temperatura oltre un range prestabilito, consentendo così di monitorare condizioni a rischio di infiammabilità, autocombustione o perdita di gas. Le applicazioni della termografia alle infrastrutture critiche ed ambienti industriali sono molteplici e meritano un approfondimento dedicato.

 

La cybersecurity e la legge italiana

Immaginare un ecosistema di videosorveglianza integrato per un’infrastruttura critica come un porto ci permette di sottolineare l’importanza della collaborazione tra tutte le parti in causa (produttori, distributori, società di gestione delle infrastrutture). Axis crede nel concetto di protezione multilayer, quindi come per ogni infrastruttura critica si introduce una nuova dimensione di protezione: quella da potenziali attacchi cyber, che, come sottolinea il collega Donato Testa in un recente articolo, impone di “utilizzare gli strumenti che il networking ci mette a disposizione al fine di ottimizzare ed efficientare la nostra rete, mantenendo un occhio responsabile verso la sicurezza e alla qualità delle certificazioni che possiedono i dispositivi che colleghiamo alla nostra rete ed ai nostri servizi”. Software aperti e condivisi, qualità delle certificazioni e aggiornamenti frequenti sono la prima garanzia per evitare intromissioni indebite anche per via digitale.

In Italia la protezione delle infrastrutture critiche è sottoposta a una serie di normative e vincoli di legislativi, in primis la legge sulla privacy e naturalmente le norme UNI su incendio e intrusione.

Ora ci troviamo in una situazione in cui i prodotti, sia per quanto riguarda le applicazioni che le possibilità di utilizzo, sono sì normati, ma all’interno di un sistema che, nel suo complesso, mostra ancora dei deficit legislativi che andrebbero colmati per rendere più armonica la collaborazione all’interno del settore e l’efficacia delle soluzioni video per la sicurezza.

Avete esempi di infrastrutture sulle quali vi piacerebbe leggere un approfondimento dal punto di vista della videosorveglianza? Scriveteceli nei commenti, avremo modo di parlarne.

 

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