Monitorare i droni per garantire la sicurezza aerea

L’uso di droni e di aeromobili a pilotaggio remoto (APR) è sempre più diffuso in diversi settori industriali. Mentre la maggior parte degli utenti di droni opera in modo responsabile, e quasi tutti gli usi e le applicazioni sono stati ben implementati, il loro utilizzo non è però privo di problemi.

I droni, come ben sappiamo, possono essere utilizzati come “occhi volanti” mobili per fornire riprese video o immagini dal cielo, ma possono rappresentare anche utili strumenti per attività di spionaggio aziendale o per identificare i punti deboli della sicurezza di un’area o un edificio.

Inoltre, i droni possono essere utilizzati anche come mezzi per fare consegne di varie tipologie di merci, anche di quelle illecite – quali ad esempio la consegna di farmaci in una prigione – e possono persino rappresentare una minaccia di attacco diretto.

 

Un rischio crescente e la necessità di monitorare i droni

Più innocentemente – ma non meno pericolosamente – i droni che volano vicino o sopra gli aeroporti possono rappresentare un rischio per il traffico aereo o per il personale di terra. Le organizzazioni devono prendere maggiormente in considerazione questa nuova minaccia e mettere in atto misure specifiche per monitorare i droni e controllarli da terra.

I potenziali rischi associati ai droni sono già stati frequentemente presi in esame da parte delle Autorità competenti, sia a livello nazionale che europeo. Nel Regno Unito, ad esempio, il governo sta introducendo una nuova legge per regolamentarne l’uso: essa prevedrà il superamento di un test online per permetterne l’utilizzo da parte dei manovratori e imporrà restrizioni ai droni che volano a più di 400 piedi (122 m) o entro 1 km dai confini di un aeroporto. Le sanzioni per la violazione del regolamento sono potenzialmente severe, con multe illimitate e pene detentive fino a cinque anni di carcere.

 

Rilevamento, monitoraggio e gestione dei droni

Nonostante la regolamentazione, è possibile che i droni continuino a trovarsi all’interno di uno spazio aereo ristretto e vengano utilizzati con scopi non consoni al loro uso: è quindi necessario che le organizzazioni a rischio – come le infrastrutture critiche – prendano adeguate precauzioni.

Una soluzione efficace al problema può essere offerta dalla combinazione di videocamere di rete con sensori di rilevamento e software di analisi per rilevare, monitorare e controllare i droni che entrano nello spazio aereo di un’organizzazione.

Uno dei partner di sviluppo di Axis Application (ADP), la società Dedrone, ha sviluppato una piattaforma che aggrega i dati dei suoi sensori e gli algoritmi di analisi video delle nostre telecamere di rete. Strumenti, questi ultimi, che sono già in grado di coprire un’ampia area di rilevamento, di abilitare la localizzazione visiva e di mitigare i rischi.

L’interfaccia utente della soluzione prevista da Dedrone è così in grado di fornire un allarme visivo automatico e una notifica, e nel caso fosse necessario, può intervenire autonomamente interrompendo la radiofrequenza del drone, disturbando il segnale mediante laser, e così via.

Questa soluzione consente la protezione di siti sensibili con un rilevamento e un monitoraggio dei droni 24 ore su 24, 7 giorni su 7, fornendo avvisi in tempo reale e identificando potenziali minacce, anche se si trovano a diverse centinaia di metri da terra.

I vantaggi della tecnologia dei droni sono potenzialmente significativi: un nuovo rapporto pubblicato da PricewaterhouseCoopers nel Regno Unito stima che la tecnologia dei droni abbia il potenziale per aumentare il PIL del Regno Unito di 42 miliardi di sterline (il 2%) entro il 2030. E che ci saranno più di 76.000 droni nei cieli del Regno Unito entro la stessa data.

La percezione della minaccia che questi possano essere utilizzati con intenzioni malevole è invece reale e in aumento. Dal punto di vista della sicurezza, è fondamentale che le organizzazioni di tutti i tipi, dipendenti e clienti riconoscano i rischi per le loro attività e inizino subito ad agire.

 

Scopri di più sulle

Soluzioni anti-intrusione Axis

 

L’articolo è stato originariamente pubblicato in lingua inglese sul blog globale Secure Insight.